95 decimi

Stefano Cirri

Edito da Gruppo CTL editore
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RECENSIONE A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI

Cirri è uno scrittore di gialli atipici, in cui mancano commissari e detective e la risoluzione del caso non segue le classiche trame pre impostate, tipiche dei gialli a cui siamo abituati. Questo è il suo quarto romanzo edito e lo stile è leggermente cambiato rispetto ai suoi precedenti lavori, si è fatto più incalzante e stridente. Le lunghe frasi cariche di tortuose descrizioni si sono convogliate in singole parole cariche di densità, in un susseguirsi di punti chiave che si leggono con velocità, si divorano con la voglia di sapere e di capire; come la fessura del videopoker divora le banconote da dieci euro.

Si tratta di un giallo, senza dubbio, ma è anche una storia di redenzione, di riabilitazione e di amore. Il protagonista si porta sulle spalle un passato drammatico e passa le sue giornate gravando sulle finanze del suo migliore amico, tra un senso di colpa e un sintomo da ludopatico. Poi arriva il morto, un suicidio, per la precisione che non viene accantonato dai nostri protagonisti ma anzi, li stuzzica e li affascina quanto basta da portarli a farsi due domande, forse anche tre, e quelle domande li porteranno poi ad addentrarsi in sentieri di felci e rampicanti, di strane pratiche sessuali e di segreti familiari, in un' incalzante escalation di domande, ragionamenti introspettivi, ansie e paranoie.

Ho faticato a simpatizzare con il protagonista perché è un eroe insolito Marco, un uomo da cui mi sento subito di prendere le distanze, che se lo conoscessi probabilmente lo insulterei, ma qui siamo nella sua testa, l'autore parla attraverso di lui e allora come non empatizzare, alla fine, con le sue malattie, le sue paturnie, i suoi mai sedati sensi di colpa?

Marco potremmo essere noi in un qualsiasi momento di debolezza, potrebbe essere il nostro compagno, e potremmo anche non saperlo mai.
Un libro ben  scritto e curato nei dettagli. Un libro che al suo interno ha già una playlist pre-impostata e dalla quale prenderò sicuramente spunto per il mio consiglio musicale abbinato.

La canzone che assimilo al romanzo di Cirri è "Retrattile" dei Marlene Kuntz, più che per il testo, per l'assonanza musicale con le note stridenti e rumorose della storia.