Cave Canem

Michele Castrucci

EDITO DA DI LEANDRO & PARTNERS
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RECENSIONE A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI

Quando inizio un nuovo libro da recensire non mi piace andare a vedere la trama, la copertina o se l'autore ha scritto altre cose. Non ne voglio sapere niente, mi piace scoprire il romanzo a poco a poco, come una coperta che, tirata dai piedi, svela piano il volto del dormiente. Questo libro mi ha davvero fatto lo stesso effetto di una coperta che disvela.

Inizia in modo da invogliare subito la lettura, incuriosisce, stimola e affronta un tema davvero delicato e originale: lo "human pups", una perversione sessuale innocua, seppur intrisa di pregiudizio, caratterizzata da una relazione asimmetrica tra un partner/padrone e un partner/cane. In questo tipo di rapporto l'uomo cane si comporta in tutto e per tutto come un cucciolo e vive una personalità diadica, spesso in conflitto con il suo vero sé, in una continua ricerca di protezione, attenzione e rassicurazione.  

È difficile trovare un unico protagonista in questo romanzo, la storia viene raccontata attraverso diversi punti di vista. Il fulcro della questione è un' indagine della polizia nei confronti di un club esclusivo che organizza feste private omosessuali e in cui tra gli ospiti ci sono uomini cane,  veri animali e persumibilmente ragazze minorenni. Tutto parte da qui: conosciamo da un lato i poliziotti responsabili dell'indagine, dall'altro i sospettati di reato che ispirano una sorta di perversa simpatia. L'essere nei loro panni e seguire i loro pensieri spinge un po' anche a capire cosa gli sta succedendo, e a sostenerli. Conosciamo poi la  psicologa a cui si rivolge uno dei protagonisti, afflitto da una sofferenza profonda, e attraverso lei ci addentreremo meglio tra i vari disturbi di personalità che lo affliggono.
Conosciamo il prete al quale si confessa una poliziotta e che in qualche modo entra anche lui tra i nostri personaggi chiave.
Un intreccio di visioni, paranoie, paure e incoffessabili perversioni trascinano il lettore in un abisso oscuro e sconosciuto, in una sotria cupa e dinamica, con colpi di scena e dialoghi costruiti in modo impeccabile. Castrucci è un maestro nella descrizione della psiche umana e attraverso le parole dei professionisti della mente ci fa addentrare negli animi di persone tormentate e infelici. Un thriller che comincia atipico (non ci sono omicidi infatti, e i reati su cui si indaga sono di poco conto), ma che poi si apre e si dipana in un'escaletion criminale di grande impatto scenico ed emotivo. Sono costretta a fermarmi per non svelare troppo ma spero di aver comunque centrato il punto. Cave Canem è da leggere, fosse anche solo per capire cosa c'è dietro i drappi oscuri tirati davanti agli occhi della gente comune.
Una canzone che adoro e che mi si è presentata nella mente durante la lettura del romanzo è "temple of love" dei Sisters of Mercy, cupa quanto basta ma ideale per serate all'insegna di perversi giochi sessuali.