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Note di carta
Come cani sciolti
Maria Donata Tranquilli
EDITO DA DELRAI EDIZIONI
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RECENSIONE A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI
Ho iniziato a leggere questo libro spinta da una curiosità pura, la curiosità di chi non conosce bene l'epoca storica e l'ambientazione del romanzo; mi sono approcciata ad esso quindi senza pregiudizi o conoscenze pregresse che avrebbero potuto condizionare la mia immersione nella storia, e quello che mi sono ritrovata a vivere è stato di una tale intensità emotiva che ancora adesso, che sono passati giorni da quando ho voltato l'ultima pagina, mi sento addosso l'odore dei personaggi, la sensazione del sangue e la voglia di riscatto.
Sì perché leggere "Come cani sciolti" va al di là della semplice lettura. Lo stile narrativo dell'autrice, i suoi modi diretti, veri, crudi, ti permettono di entrare nel romanzo e viverlo in prima persona, da osservatore esterno, certo, ma comunque dentro. La storia cattura e porta dentro, i dialoghi realistici e assolutamente verosimili non permettono distrazioni, le emozioni sono condivise, la paura è trasmessa come una trasfusione di sangue e noi siamo con Daniel, sempre in qualsiasi momento, qualsiasi cosa lui faccia.
Siamo con quel ragazzino terrorizzato fin dalle prime pagine, quando gli viene ammazzato il padre davanti agli occhi, siamo con lui quando questo ragazzino pian piano decide di prendere la paura e trasformarla in qualcosa che possa dar da mangiare alla sua famiglia, siamo talmente tanto con lui che persino quando non condividiamo le sue scelte speriamo sempre che lui ne esca vivo, in qualche modo, in qualsiasi modo.
La bravura della Tranquilli è impressionante, nella caratterizzazione dei personaggi, nei dialoghi, nella costruzione della time line che non fa una piega e fila talmente bene da sembrare un film.
Sarebbe un ottimo soggetto cinematografico e avrebbe la doppia funzione di emozionare ed informare, perché io l'ho vissuto come un romanzo storico di formazione, non ho idea di come sia stato catalogato dall'editore e non ha importanza, io ho visto la nascita di un uomo in un contesto storico (quello del Bronx di New York) che in Italia, almeno per quanto mi riguarda, ci è stato fatto vedere solo da qualche film. Non avevo mai letto nulla del genere e sono contenta di averlo fatto.
Ringrazio quindi la Tranquilli per averlo scritto e avermi fatto crescere un po'.
La canzone che associo a questo piccolo tesoro mi è frullata in testa a circa metà libro, "8 Mile" di Eminem
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