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Note di carta

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Delitto in riva al mare
Antonio Lanzetta

EDITO DA NEWTON COMPTON

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RECENSIONE A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI

Il romanzo si apre con il ritrovamento del corpo di una giovane ragazza su una spiaggia di Salerno, un commissario e una psicologa forense vengono chiamati per risolvere il caso. Fin qui tutto normale, siamo davanti a un tipico romanzo poliziesco nel quale ci aspettiamo un'indagine, un colpevole e, a Dio piacendo, la risoluzione del caso. Ed era quello che pensavo io, per poi sbagliare miseramente.

 

Fin da subito la storia cambia connotazione e si ammanta di elementi inquietanti quando un ragazzo internato in un ospedale psichiatrico, che niente può avere a che fare con il caso, disegna in modo perfetto, il volto della vittima ritrovata sulla spiaggia. Com'è possibile? Cosa sa questo ragazzo? E perché si trova in quell'ospedale?
Lidia (la psicologa), si ritroverà invischiata in una storia orribile di abusi e maltrattamenti, in un incubo personale che la vede perseguitata da un oscuro e minaccioso stalker non identificato e la paura di dover affrontare il suo altrettanto orribile passato.
Dovrà riuscire a mettere da parte il raziocinio lasciandosi guidare dall'istinto e dalle emozioni, dovrà regredire fino all'infanzia per poter accettare quello che la verità sembra proprio volerle suggerire. C'è qualcosa di strano in quel ragazzo, ma c'è anche qualcosa di profondamente giusto.
Un'indagine alla Stephen King, dove non sempre tutto quello che vediamo è quello che sembra e dove la verità più semplice è a volte la più difficile da accettare.

 

Mi piace molto Lanzetta, un autore italiano che ho sempre considerato molto più simile allo stile americano che italiano (e non è un offesa per nessuna delle due parti), un autore che merita di essere tradotto non solo in Francia, ma in tutto il mondo e che apprezzo sempre di più man mano che lo conosco.
Libro consigliatissimo per chi è stufo dei thriller con lo schema classico e ha voglia di avere i brividi...
Grazie Antonio

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