Gioco Mortale

Tiziana Leone

EDITO DA GOLEM EDIZIONI

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RECENSIONE A CURA DI ELEONORA CASTELLANI

Quello di Tiziana Leone è un romanzo che viaggia in equilibrio perfetto tra il giallo e il thriller. Strutturato in due parti regala al lettore una storia avvincente e intrigante. L’autrice non solo ha saputo dare a ogni personaggio la giusta caratterizzazione, tanto da farcene amare alcuni e odiare altri ma, ci porta in un’ambientazione talmente curata che la New York di cui ci parla riesce a farcela “vedere” attraverso le sue parole. La descrizione di strade, locali, ambienti diventa parte integrante della storia e mai superflua. Il detective Ray Hayes è il protagonista principale, introverso, tormentato ma anche affamato di giustizia, ed è per questo che la sua ricerca della verità non si arresta, nonostante i suoi tormenti, sì, perché anche i detective hanno una vita privata con sentimenti e sofferenze da gestire. Il duo Ray-Roger, suo collega, devo dire mi ricorda un po' troppo quello di personaggi dei film televisivi come lo storico Arma letale interpretato da Mel Gibson e Danny Glover, o del più recente Bad Boys di Martin Lawrence e Will Smith, ecco nel leggere i loro dialoghi o le loro vicende e situazioni personali la mente mi riconduceva a loro, e ciò a mio dire significa che la Leone è stata davvero brava a cogliere particolari e sfumature prettamente dello stile americano. Ciò che colpisce inoltre, è la sicurezza, non c’è infatti nella storia un minimo cedimento, divagazioni inutili o momenti piatti che annoino il lettore, Tiziana ci accompagna e ci fa percorrere gli stessi passi dei protagonisti. Nelle pagine di Gioco Mortale sono presenti anche i sentimenti, amicizia, amore, rispetto, amori finiti, ma anche nuove complicità, e soprattutto nuovi amori. Solitamente non amo raccontare ciò che è racchiuso nelle pagine di un libro, mai come in questo caso mi sognerei di farlo, quello che infatti è descritto sulla copertina del libro è sufficiente a invogliare la lettura. Ciò che posso aggiungere è che scoprirete il colpevole soltanto alla fine, e quando accadrà resterete sorpresi, sì perché l’autrice riuscirà a stupirvi anche in quell’occasione, e non sarà ancora finita. L’epilogo vi regalerà ulteriori colpi di scena.

“Ucciderlo avrebbe solo placato la sete di vendetta, ma non gli avrebbe fatto ottenere ciò che davvero desiderava. E quel peso se lo sarebbe portato fino alla tomba.”

La lettura di questo libro mi ha portato a pensare a diversi motivi musicali, perché le sensazioni provate sono state tante, ma credo che Shape of my heart di Sting, le racchiuda tutte, in fondo il destino è una partita a carte.