notedicarta2023©
Note di carta
Il buio dietro le
maschere
Claudia Proietti
EDITO DA GOLEM EDIZIONI
LINK D’ACQUISTO: https://amzn.to/4jeA67z
RECENSIONE A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI
Quando leggo un libro in cui il protagonista è un omicida dello stampo di Zenotti quello che mi chiedo sempre è: come può una persona "normale" riuscire ad entrare nei panni di un assassino e raccontarlo dall'interno in modo efficace? E in questo caso: come può Claudia, persona empatica, emotiva, che entra in risonanza con gli altri come una bolla di sapone che vibra delle vibrazioni umane, entrare così bene nei panni di un uomo che la massima empatia che prova è con i suoi pesci, e le sue relazioni sono costruite a tavolino?
Come si fa, mi chiedo?
Quanto studio deve essereci dietro? Ma proprio lo studio base dell'essere definito "persona" e poi approfondirlo, non le persone tutte, ma quel tipo specifico e atipico della persona che non prova sentimenti comuni agli altri, deve costantemente lottare contro se stesso per mantenere la faccia, anzi, la maschera, deve studiare le sue gesta e le sue parole; perché non gli vengono naturali, sono studiate e se le studia il personaggio quanto lavoro deve aver fatto l'autrice? Provo a rispondere? Un lavoro immenso.
"Il buio dietro le maschere" poi non è descrizione dei fatti così come avvengono e come ce lo raccontano i personaggi. Sì, c'è molta azione, ma c'è anche molta, moltissima introspezione. Il protagonista permea ogni pagina del libro, il suo respiro si avverte ogni volta che si sfiora la carta. Lui è lì, presente, a descrivere le scene secondo i suoi occhi e non si capisce che dietro di lui, il narratore, è di tutt'altro stampo: se non conoscessi Claudia penserei due cose: 1) è una potenziale killer anche lei. 2) è brava, lo sa fare, e ha studiato! Dai, proviamo a propendere per la seconda...
"Il buio dietro le maschere", come "La coscenza del male" il suo predecessore, sono i pensieri di un killer che di professione fa il commissario. Sono le descrizioni di indagini ben fatte condite da un punto di vista tanto forte e crudo quanto spesso condivisibile, e ragionevole. Lui non è uno che fa le cose a caso, le sue vittime sono ragionate, studiate anch'esse.
Scelte.
Il suo piacere nell'uccidere è messo nero su bianco, tanto razionale quanto folle e al lettore non resta che accettarlo, perché se lo leggiamo dal suo punto di vista finiamo anche per dargli ragione! Ah, che cosa meravigliosa la sospensione dell'incredulità, (tu raccontalo bene ed io ti crederò...)
Poi è un eccellente poliziotto. Stavolta è alle prese con un serial killer che emula grandi casi irrisolti del passato a mo' di sfida alle forze dell'ordine, come un suo palcoscenico personalizzato, dove lui è la maschera senza voce e le sue vittime il suo copione.
Il libro lo fa la storia, sì, ma lo fa anche il personaggio, e nonostate tutti i personaggi presenti abbiano una bella caratterizzazione e un grande fascino per il lettore, Zenotti "buca lo schermo", quello che resta in noi quando voltiamo l'ultima pagina è il suo pensiero, il suo essere che in qualche modo è diventato il nostro. La sua essenza, così forte e così VERA da essere quasi palpabile.
Resta.
Il mio plauso e il mio ringraziamento va a Claudia che con una scrittura, che poi alla fine è semplice pur nella sua profonda evocatività, riesce a costruire immagini reali e tangibili, pensieri filosofici e prospettive inedite volte alla riflessione e all'introspezione. Adoro quando un libro non si limita a raccontare ma permette al lettore di raccontarsi. Quando dietro la scena narrata c'è un altro significato, neanche tanto nascosto, che sprona alla riflessione, al discernimento.
E proviamoci un attimo a riflettere. Quando avrete finito di leggere Il buio dietro le maschere, fermatevi un attimo, e pensateci. Lo sentite? Quello che che ha fatto Claudia? Lo sentite?
Vi lascio con il brano che da ieri, da prima che leggessi l'ultimo capitolo, mi ronza in testa pensando a lui: The final Countdown. Europe
notedicarta2023©