Il punto più buio

Mauro Zanetti

EDITO DA ALTREVOCI EDITORE

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RECENSIONE A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI 

Già dalle prime pagine ho capito di avere tra le mani un lavoro davvero ben fatto. La fluidità della scrittura di Zanetti avvolge come una coperta e  trascina in un mondo oscuro, fatto di violenza e psicopatologia, di bullismo, sensi di colpa, dolore e follia.
La storia prende da subito e lo fa talmente tanto che i capitoli si susseguono in fretta, quasi correndo, trascinando il lettore  nella spasmodica curiosità di capire cosa è successo e cosa succederà. Perché l'intreccio è costellato di salti temporali che però non confondono, non destabilizzano perché sono ben pensati e annunciati e che servono solo ad aumentare la suspence.
Il professor Zanetti conosce gli adolescenti, si vede,  e ce lo dimostra narrando una storia che parla di loro e che ci fa pensare come loro. Le numerose citazioni a King, altro grande conoscitore dell'età adolescenziale, dimostra la sua passione per una narrativa forte e pregna di contenuti emotivi. I ragazzi di Zanetti sono fragili, istintivi, dalla scorza dura e dal cuore tenero, potremmo esser stati noi da giovani o potrebbero esserlo i nostri figli, per questo ritengo che "il punto più buio" dovrebbe esser fatto leggere (anche) nelle scuole.
Mi sento solo di fare i complimenti a Zanetti e alla sua capacità di costruire trame così agevolmente complesse.
E per finire come non citare i Nirvana a far da sfondo a questa lettura? Band emblema degli anni novanta, amati anche da uno dei protagonisti.
"Smells like teen spirit" dei Nirvana.