Innamorarsi alle Canarie è una storia divertente, ironica, una commedia degli equivoci, che lascia però spazio a momenti di riflessione personale. Caterina non è soltanto la protagonista del romanzo, è anche il "personaggio" indiscusso. Un personaggio divertente, simpatico, molto critico con sé stesso, in grado però di saldare i piedi a terra, guardare il mondo intorno a sé e prendere le giuste decisioni. (Un personaggio che molte donne tengono chiuso e soffocato in sé). Il tradimento del marito la devasta, e le fa sbiadire i colori vividi del sogno di una famiglia felice. Caterina perciò decide che piangersi addosso non serve a nulla, così cambia e stravolge la sua vita. Gran Canaria è il luogo perfetto dove ricominciare, e lo fa alla grande. Grazie alla sua amica Barbara che la ospita e allo strano lavoro che trova, insomma non avrebbe mai pensato di lavorare in un ambiente che si occupa di… (questo lo scoprirà il lettore), una cosa è certa, solo pronunciare l’argomento la metteva in imbarazzo. Proprio lì, in quell’ambiente trova una persona amica e buona consigliera, Amanda. Ho trovato questa amicizia bellissima, perché l'autrice ha saputo sottolineare che l'amicizia non ha sesso, non ha genere, non ha lavoro che la distingua, esiste e basta.
Bellissimo inoltre è stato il riavvicinamento con il padre un po' folle, ma vero e sincero, e finalmente la donna ha saputo cogliere quanto di buono c'era in lui.
Poi? Poi c'è lui, l'uomo che più di tutti fa rinascere a nuova vita Caterina, l'uomo che le da la forza di uscire definitivamente dalla sua corazza e farla sentire libera di vivere la sua vita, tanto da farle dire:
“Voglio fregarmene delle paure, delle ansie, degli stupidi giudizi, dei limiti, degli schemi e degli assurdi decaloghi… voglio essere felice."
Leggere queste pagine è stato piacevole, e divertente. Leggetelo, magari con un sottofondo musicale come "L’amore è" di Enrico Nigiotti.
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