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Note di carta

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L’educazione delle

farfalle

Donato Carrisi

Edito da LONGANESI EDITORE

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RECENSIONE A CURA DI ELEONORA CASTELLANI

Chi non conosce Donato Carrisi?

Io, insomma conosco la fama che lo precede, so perfettamente chi sia ma ho rimandato sistematicamente la lettura dei sui romanzi, il perché non saprei dirlo, so però che in questa calda estate ho iniziato a sfogliare i suoi titoli e tra le tante copertine è apparsa lei, diversa da tutte le altre, e con un titolo che per me è stato letteralmente un’esca, e io ho abboccato. Una copertina bianca, un fiore candido e delle lingue di fuoco, “L’educazione delle farfalle” recita il titolo, ed è iniziato il mio personale viaggio in questo thriller psicologico. La quarta di copertina riporta “Quando scoprirai la verità, sarà troppo tardi per fuggire da questa storia”, ed è esattamente così che è andata, non sono riuscita a fuggire da questa storia, ne sono stata completamente rapita e conquistata. Ciò che però più mi ha sedotto non è la trama, ma la struttura del romanzo e la capacità dell’autore di intrecciare magistralmente fatti, ambienti e personaggi. Oltre 400 pagine che ti catapultano nella storia ma che soprattutto scavano nei meandri della psiche del lettore. Carrisi ci fa conoscere Serena, una broker :“lo squalo biondo” dell’alta finanza, libera, indipendente, fredda, anaffettiva, ricca e cinica. Niente sentimenti, niente legami, niente famiglia, lei basta a sé stessa, ma la vita si sa non è la ruota che vorremmo far girare. Se mi limitassi a riassumere la trama la storia di Serena apparirebbe forse troppo scontata, la realtà è che nel romanzo non troverete solo il coraggio o la disperazione. Seduti su un divano o sdraiati su un lettino da mare Carrisi vi obbligherà a camminare nei meandri nascosti della psiche umana. Di quella “sana” pronta a tutto per ottenere la verità, a lottare contro i mulini a vento, se necessario anche a cambiare stile di vita, a rinunciare e a cancellare i ricordi se necessario. Ma farete un giro anche nella psiche “malata”, quella più torbida disposta all’inverosimile pur di cancellare la realtà e ricrearsene una su misura, costi quel che costi. Sarà fin troppo facile confondere il male con il bene, il buono con il cattivo, e quando finalmente tutto sarà chiaro sarete voi a chiedervi fino a che punto vi saresti spinti. C’è dramma, passione, amore, inganno, illusione. Non è stato semplicemente un viaggio tra le righe di un romanzo, ma è stato come partecipare attivamente alla realizzazione delle scene di un film. Non so se questo romanzo sia diverso dagli altri di Carrisi, non mi chiedo se esso sia migliore per alcuni o peggiore, so che io sono stata ubriacata dalle sue parole. Mentre leggevo immaginavo spesso una colonna di sottofondo, solo musica, un assolo di pianoforte, note lente e ripetute come a scandire il ritmo del racconto. Soltanto terminata la lettura e fissando il soffitto per qualche secondo ho provato a pensare a Serena e a una canzone, un testo si è fatto largo nei miei pensieri: “Girl on Fire” di Alicia Keys. Perché il fuoco in qualche modo è protagonista e non solo quello materiale, quello visibile che distrugge ciò che trova sul suo cammino, soprattutto il fuoco interiore dell’animo umano che si accende e arde esattamente come la speranza di trovare la verità anche solo per avere pace, anche solo per quella voce dentro che ti chiede di andare avanti.

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