“LUCI DA DIETRO” di Stefano Cirri è un libro che non si può non leggere tutto d’un fiato. Non è il classico giallo e nemmeno un thriller, è molto di più. È il viaggio dentro la mente di Oscar Lorentz, tra delirio, paura, incapacità di comprensione.
Luci da dietro è un libro “folle” scritto da un autore altrettanto folle, ma che riesce a lasciarti sempre qualcosa dentro, che difficilmente dimenticherai. È quella goccia che fa rumore quando cade.
Luci da dietro è un vortice di cose che ti passano davanti agli occhi, quando ci finisci dentro.
Inizialmente non comprendevo dove mi avrebbe portata, ma non riuscivo a mollarlo e a ogni pausa dal lavoro, dagli studi e dalla routine giornaliera correvo a riprenderlo per non perdere il filo, per arrivare a quel finale che ti lascia col fiato sospeso dopo averti fatto fare un percorso a ritroso carico di adrenalina.
La scrittura di Cirri è semplice ma d’impatto, non c’è nulla che ti faccia chiedere “perché?” Semplicemente perché lui riesce a portarti esattamente dove vuole e quando vuole.
Anche questo libro, come 95 decimi, ha qualcosa che per me ha un valore affettivo aggiunto. Il 19 è un numero importante, tutto comincia da quel 19 dicembre (tra le tante cose, il giorno del mio compleanno) alle 19:19 la vita di Oscar Lorentz cambia in modo impressionante.
Cirri ha un legame con i numeri come forse lo ha ognuno di noi.
8 come le sagome del suo terzo libro, 95 come i decimi del suo quarto libro, 19 come “luci da dietro” quinto libro dell’autore, ma primo in ordine di scrittura.
È impossibile non consigliare la lettura di questo romanzo, perché ne vale la pena, perché non farlo sarebbe un peccato, perché è una piccola perla nel panorama letterario italiano.
Da metà libro, fino alla fine mi risuonava solo un brano nella testa, forse uno tra i più belli della storia della musica mondiale. “SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND” dei Pink Floyd
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