EDITO DA SPERLING & KUPFER
RECENSIONE A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI
Si è trattato di un caso, ma è la seconda volta nel giro di poco che mi ritrovo a recensire su "Note di carta" un libro che parla di cani. Più specificatamente del rapporto tra uomo e cane e delle avventure straordinarie che l'amico più fedele dell'uomo condivide con il suo compagno.
Dopo Fairy Tale quindi tocca a Mostri.
Per chi non conoscesse Koontz: è un autore americano che vanta sul curriculum l'ideazione di alcune tra le storie horror o thriller più avvincenti del secolo scorso.
Eterno rivale di King (per alcuni), è spesso alle prese con eventi soprannaturali, omicidi efferati ed eventi inspiegabili e disastrosi.
Personalmente non sono una sua grande fan, pur apprezzando la sua scrittura e le sue idee, ha uno stile che non mi coinvolge mai del tutto, alcuni passaggi li trovo sempre un po' raffazzonati.
Ricredersi è bello, ma veder confermate alcune impressioni a distanza di decenni da anche supporto alla bontà delle proprie valutazioni.
Ma veniamo a "Mostri". Si tratta di una storia dalla quarta di copertina quasi banale (però teniamo a mente che il romanzo è del 1987). In un laboratorio scientifico vengono effettuati esperimenti di ingegneria genetica che portano alla creazione di due tipi di creature differenti: da una parte abbiamo un golden retriever straordinariamente intelligente. Diciamo anche dall'intelligenza umana, dall'altra c'è l'Outsider, un vero e proprio mostro creato completamente in laboratorio, scaltro ma carico di odio e distruttivo. Nato con lo scopo di uccidere tutti quelli che gli si mettono tra i piedi e pieno di infinita tristezza e solitudine (Ditemi anche voi che avete pensato al Frankenstein di Shelley).
La cosa più bella del libro è il rapporto che si instaura tra il cane (quello buono) e il suo amico umano. Pagine bellissime ricche di rivelazioni, affetto e amore.
I due esemplari fuggono dal laboratorio e parte la caccia al cane. Sulle loro tracce quindi ci sarà sia il governo che un killer in cerca di guadagni facili.
Il libro alterna momenti di grande tensione e suspence a momenti rilassanti e affettuosi che danno tregua alla trama incalzante.
Ci sono, dicevo, alcuni passaggi che mi suonano strani e mi fanno disaffezionare alla storia, ad esempio: lo spiegone del killer assolutamente non necessario, la velocità con cui Nora, uno dei personaggi, cambia vita e modo di essere come se cambiasse la maglietta. Certi paragrafi mi appaiono troppo artificiosi, rapidi, inverosimili... Ma è una cosa che, appunto, ho trovato anche in altri suoi romanzi, comincio a pensare che faccia parte del suo stile.
Comunque il libro sicuramente vale. Stiamo sempre parlando di un bestsellerista. È una bella lettura e gli amanti del genere horror/fantascienza lo apprezzeranno di
sicuro.
Passiamo alla canzone. Con "Mostri" mi viene in mente "the Number of the beast" degli Iron Maiden. Scappate dalla bestia!