Dal gotico all’horror in letteratura

A CURA DI LETIZIA SEBASTIANI

Il genere gotico, in letteratura, si sviluppò all'interno della corrente letteraria del romanticismo, tra la fine del settecento e gli inizi dell'ottocento. L'industrializzazione aveva portato a una maggiore alfabetizzazione e la letterattura stessa cominciò ad essere accessibile a una fetta più ampia di popolazione. Si cominciò quindi a scrivere non più solo per scopi divulgativi ma anche per semplice intrattenimento, la scrittura divenne così più commerciale e accessibile: si seguivano di più i gusti del grande pubblico, e questo, per contrasto ai dogmi dell'illuminismo che promulgava la venerazione della scienza e della conoscenza, era invece maggiormente attratto dal macabro, dal soprannaturale e dal fantastico. Il primo a omaggiare il filone gotico fu Horace Walpole con "Il castello di Otranto"(1764). Considerata la prima storia di fantasmi dell'eopca moderna, con Walpole si aprì un periodo di grande fascinazione per le storie del mistero e del soprannaturale. Nella maggior parte dei casi le ambientazioni erano medievali, con castelli infestati o diavoli bramosi di anime.

Il romanzo gotico non "fa paura" nel senso moderno del termine,  l'emozione della paura viene solleticata quasi con delicatezza, come una sensazione sottile e di sottofondo alla storia principale che spesso e di tutt'altro genere (di solito romantica). Con il tempo le ambientazioni tipiche sono andate ampliandosi e anche le varie sfaccettature del macabro e dell'orrore si sono allargate, prendendo in considerazione altri e più variegati terrori dell'umano essere. Ecco il passaggio dal gotico all'horror. Il filo conduttore che lega i due generi è individuato nella figura di Edgar Allan Poe. Egli si discostò dalle ambientazioni tipiche del gotico classico per andare ad esplorare scenari e stili diversi, ponendo maggior accento alla psicologia del personaggio, agli abissi dell'Io. L'ultimo grande romanzo gotico, scritto prima del definitivo passaggio all'horror, è considerato "Dracula" di Bram Stoker
È a partire dal Novecento quindi che possiamo parlare di un vero e proprio passaggio definitivo dal gotico all'horror; la cui genesi viene attribuita ai testi e alla figura Di H. P. Lovecraft, il padre dell'horror moderno. Altro che introspezione, psicologia e abissi della mente umana. L. Avviluppò i suoi lettori in un drappo di orrori cosmici. La paura della morte delle epoche precedenti lasciò lo spazio alla paura per l'universo e i suoi misteri inconoscibili. Da lui in poi tanti sono i nomi di grandi scrittori che si sono avvicendati in questo genere letterario. Ricordiamo Richard Matheson "Io sono leggenda", Ray Bradbury, fino ad arrivare al Re: Stephen King, il cui regno è tutt'ora in corso e ricco di una produzione costellata di spettri, demoni primordiali, macchine che prendono vita, vampiri sanguinari e via così...

Libri consigliati:


Il castello di Otranto – Horace Walpole

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Melmoth l’errante 1820 – Charles Robert Maturin

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