Dal gotico all’horror in letteratura
Il romanzo gotico non "fa paura" nel senso moderno del termine, l'emozione della paura viene solleticata quasi con delicatezza, come una sensazione sottile e di sottofondo alla storia principale che spesso e di tutt'altro genere (di solito romantica). Con il tempo le ambientazioni tipiche sono andate ampliandosi e anche le varie sfaccettature del macabro e dell'orrore si sono allargate, prendendo in considerazione altri e più variegati terrori dell'umano essere. Ecco il passaggio dal gotico all'horror. Il filo conduttore che lega i due generi è individuato nella figura di Edgar Allan Poe. Egli si discostò dalle ambientazioni tipiche del gotico classico per andare ad esplorare scenari e stili diversi, ponendo maggior accento alla psicologia del personaggio, agli abissi dell'Io. L'ultimo grande romanzo gotico, scritto prima del definitivo passaggio all'horror, è considerato "Dracula" di Bram Stoker
È a partire dal Novecento quindi che possiamo parlare di un vero e proprio passaggio definitivo dal gotico all'horror; la cui genesi viene attribuita ai testi e alla figura Di H. P. Lovecraft, il padre dell'horror moderno. Altro che introspezione, psicologia e abissi della mente umana. L. Avviluppò i suoi lettori in un drappo di orrori cosmici. La paura della morte delle epoche precedenti lasciò lo spazio alla paura per l'universo e i suoi misteri inconoscibili. Da lui in poi tanti sono i nomi di grandi scrittori che si sono avvicendati in questo genere letterario. Ricordiamo Richard Matheson "Io sono leggenda", Ray Bradbury, fino ad arrivare al Re: Stephen King, il cui regno è tutt'ora in corso e ricco di una produzione costellata di spettri, demoni primordiali, macchine che prendono vita, vampiri sanguinari e via così...
Libri consigliati:
Il castello di Otranto – Horace Walpole
Melmoth l’errante 1820 – Charles Robert Maturin